Dopo una lunga "pausa" dovuta a qualche difficoltà personale, ma soprattutto alla difficoltà di tenere un filo della evoluzione della psicologia penitenzia e capire come rilanciare le nostre idee, torno su questa pagina con immenso dolore per la morte della nostra collega criminologa Rosa Monti.
È veramente incredibile la notizia della morte di Rosa Monti (a soli 63 anni) che solo qualche giorno fa, con la sua solita verve, aveva commentato il mio post di Auguri per le Feste dove avevo utilizzato l’espressione “Restiamo Umani”.
Ed è proprio per “restare umani” anche in carcere che Rosa ha messo la sua passione per migliorare la situazione dei detenuti attraverso la richiesta del riconoscimento strutturale e non occasionale o emergenziale del lavoro di psicologi e criminologi a favore dei detenuti.
Per anni abbiamo avuto scambi continui, telefonate lunghissime, qualche divergenza sul nostro futuro dopo venti anni di battaglie (Giustizia? Sanità?), ma senza perdere mai la speranza che qualcosa poteva migliorare, speranza che in questi ultimi anni ho praticato con intermittenza ma Rosa, invece, non ha mai avuto esitazioni.
Non posso dimenticare gli incontri al DAP, al Ministero della Giustizia, la manifestazione davanti al Parlamento, la petizione inviata al Presidente della Repubblica, i diversi ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato che Rosa seguiva con puntualità, la costante rete di contatti che teneva dalla sua Sardegna, …
Il ricordo di Rosa farà sicuramente parte della nostra memoria ma in particolare farà parte della storia della psicologia e della criminologia penitenziaria in Italia.
Non nego che con lei se va una parte di noi a livello umano e professionale ...
Inviamo sincere e sentite condoglianza alla famiglia di Rosa.
13 gennaio 2024
Alessandro Bruni
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5 luglio 2017
Lettera della nostra collega Graziella Cian del Vneto pubblicata nella edizione odierna del "Mattino di Padova" (link Ristretti Orizoznti)
"In questi giorni tanto si è parlato di volontari che prestano la loro opera all'interno della casa di reclusione di Padova raggruppando sotto questo termine
diverse realtà, confondendo talvolta il volontariato con le cooperative sociali e soprattutto il diverso ruolo che rivestono nei confronti dei detenuti. Tanto si è scritto anche sul precedente
direttore che attualmente sta ricoprendo la carica di vicario nel Provveditorato del Triveneto del Ministero di Giustizia.
Ma in totale silenzio in questi giorni nelle carceri del Veneto gli psicologi che, per più di 20 anni hanno lavorato con l'Amministrazione Penitenziaria, non hanno
più vista rinnovata la loro convenzione. Considerati in tutti questi anni come "liberi professionisti", perché tenuti obbligatoriamente a Partita Iva e quindi senza nessun diritto se non quello
di venire pagati a presenza oraria con compensi irrisori.
Nonostante le numerose rassicurazioni ricevute nel tempo da parte di politici e funzionari per una possibile soluzione del nostro inconsueto rapporto lavorativo,
ciò non è mai avvenuto. Anziché valorizzare la lunga esperienza acquisita e la grande collaborazione con l'Amministrazione, si è optato per la rottamazione attraverso una pubblica selezione che
premiava l'aver svolto in carcere uno stage, piuttosto che un tirocinio e non riconosceva nessun punteggio per gli anni di duro lavoro svolti dagli psicologi in servizio azzerando di fatto le
loro competenze.
Probabilmente non molti sanno che istituzionalmente il compito rieducativo in carcere è affidato alle figure che appartengono alla Equipe quali il direttore, il
comandante, gli educatori, le assistenti sociali e gli esperti psicologi ex art 80. Compito rieducativo che passa attraverso lo svolgimento di diverse attività nello specifico l'Esperto psicologo
si occupa dell' osservazione della personalità, del sostegno e del trattamento dei detenuti. Credo sia facilmente intuibile come l'esperienza specifica in questo settore si acquisisca non in
tempi brevi e rappresenti una valenza particolarmente significativa.
Personalmente desideravo evidenziare, soprattutto di fronte ai non pochi problemi che necessitano di una soluzione, l'incomprensibile "accanimento" nei confronti di
questi lavoratori privi di qualsiasi tutela, mentre collegialmente mi sarebbe sembrato opportuno mettere in evidenza l'inevitabile disservizio che questa scelta comporterà negli istituti
penitenziari dati anche i diversi e delicati compiti ricoperti dagli esperti psicologi ex Art. 80".
3 luglio 2017
A quattro anni dalla contestata Circolare DAP del 2013 si è svolto a Roma - dalle ore 10.30 alle 12.00 - un incontro tra la SIPP (Bruni e Marù) e il Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi Fulvio Giardina.
L'incontro è servito per fare nuovamente il punto della situazione e fornire aggiornamenti sui contatti con il sottosegretario alla giustizia e sulle nuove selezioni (Veneto e ora Sardegna).
Registriamo la piena disponibilità di Giardina a sostegno delle nostre richieste e l'impegno ad attivarsi nuovamente (ricordiamo che il CNOP ha fatto ricorso alla Circolare).
A breve forniremo aggiornamenti.
25 giugno 2017
- lunedì 10 aprile 2017 a Roma alla fine dell'incontro promosso da Antigone su "Che fine hanno fatto gli stati generali?", abbiamo contatto (Bruni) in modo fulmineo il Sottosegretrario alla giustizia on. Gennaro Migliore che si è reso disponibile ad un incontro; - 4 maggio 2017 (Bruni, Giannelli, Monti) incontro alle 12.30 (fino alle 13.30) alla Camera dei deputati e non al ministero per impegni in Aula del sottosegretario che ha voluto comunque incontrarci alla presenza anche della sua Segreteria particolare. Migliore si è dimostrato attento ed interessato alla questione (non ci ha liquidato in pochi minuti come altri sottosegretari) ed ovviamente si è impegnato ad approfondire la questione. Comunque, la sensazione è che abbia capito l'anomalia della nostra situazione che non conosceva. Il sottosegretario è stato aggiornato anche sui ricorsi, ma per fortuna gli è chiaro che ci siamo rivolti al ministero per le scelte future di politica penitenziaria e i ricorsi avranno un loro destino. - 25 maggio 2017 (dopo un lungo lavoro di sintesi di una vicenda che dura da quasi 40 anni) abbiamo inviato un documento per permettere a chi non conosce la nostra situazione di avere elementi adeguati di comprensione; - 29 maggio 2017, su nostra sollecitazione, la Segretaria ci comunica di aver ricevuto correttamente la mail e ha confermato l’impegno ad affrontare la questione.
(Ovviamente la turbolenza della politica e il dibattito su anticipare le elezioni non crea un clima favorevole per affrontare la nostra situazione).
Oggi (domenica 25 giugno 2017) abbiamo inviato una mail alla Segretaria dell’on. Migliore per ricordare la nostra disponibilità a fornire ulteriori informazioni in questa fase in cui il Sottosegretario sta prendendo coscienza della nostra situazione e per segnalare: - le selezioni del PRAP del Veneto che determineranno l’interruzione della collaborazione di diversi colleghi: - un odg del M5S che è stato respindo dal Governo; - la lettera della collega Teresi.
A questo punto abbiamo riattivato il nostro pressing poiché è inaccettabile arrenderci e la recente lettera della collega Teresi così come le recenti selezioni del PRAP Veneto confermano tale impegno che però dovrà essere svolto in modo coordinato.
P.S. – Siamo in attesa anche di un incontro con il nostro Presidente del CNOP. |
Ristretti Orizzonti, 24 giugno 2017
Sig. Ministro Orlando, in questi giorni ho letto su molti quotidiani che Lei da New York, a seguito del suicidio del detenuto Marco Prato, ristretto nel carcere di Velletri, ha chiesto al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria un rapporto dettagliato per vedere se il protocollo di prevenzioni dei suicidi è stato rispettato. o letto poi, sig. Ministro Orlando che Lei ha ricordato che negli ultimi tempi sono state rafforzate le misure di sostegno psicologico dei detenuti e che il numero dei suicidi è sceso. Eppure il suicidio di Prato è il 23 esimo detenuto a togliersi la vita dall' inizio anno 2017.
Un ennesimo suicidio annunciato, si veramente prevedibile, perché come psicologa ex art. 80 operante al carcere di Velletri, come tutti gli psicologi che lavorano in carcere da tanti anni, lo può dire. Ovviamente per la carenza strutturale degli psicologi e l'aumento della popolazione detenuta con tante forme di disagio psichico evidenti o meno, impossibile ad essere trattate per queste ragioni, l'aumento del rischio suicidario è sicuramente prevedibile ed è probabile che presto sarà anche in aumento.
A questo punto mi domando cosa si aspetta di trovare Lei sig. Ministro aprendo un'inchiesta a questo proposito, quando il vero problema che non si riesce a vedere è inerente a questa strutturale carenza di psicologi! Cosa pensa di risolvere con la Sua inchiesta se non riesce a fare una qualche nuova azione con la politica? Infatti amaramente vi è da constatare che questo ennesimo suicidio è l'espressione dell'inadeguata assistenza psicologica intramuraria a cui può collegarsi anche la surreale condizione e paradossale di trattamento che l'Amministrazione Penitenziaria ha riservato agli psicologi art. 80 che, già estromessi dal passaggio alla Sanità, più di recente sono stati anche umiliati, perché saranno mandati via in blocco alla fine dell'anno, per effetto dei dettami della circolare Dap n. 3465/6095 dell'11.06.2013 sulla nuova disciplina riguardante i contratti ex art. 80
Un problema che, al momento, sembra non interessare nessuno, salvo i professionisti del settore e chi come la sottoscritta che svolge dal 1990 attività di psicologa ex art.80, presso il carcere di Velletri. Si chi scrive ritiene doveroso sollevare questa problematica perché la conosce bene e la evidenzia a Lei, sig. Ministro per sottolineare che solo personale specializzato, con esperienza e a tempo pieno potrà ridurre le morti nelle carceri..
Quindi mi auguro che ci sia da parte Sua la volontà di vedere le responsabilità di tutti, prima ancora che si concluda l'inchiesta su di un'ennesima morte annunciata e che si possa fare buon uso di ciò che è facilmente decifrabile dall'evidenza dei suicidi in carcere per compiere azioni che veramente servono.
Spero tanto quindi che anche l'Amministrazione penitenziaria venga sottoposta a controlli per le proprie scelte politiche e l'annosa tematica degli psicologi penitenziari ex. art. 80 IV comma L.354/75 perché si possa veramente riuscire a vincere la grande sfida di ridurre il fenomeno suicidario in carcere. Perché da questo punto di vista, con l'estromissione degli psicologi ex articolo 80 storici e la sostituzione con i nuovi, è certo che solo il peggio è prevedibile. È una affermazione forte la mia me ne rendo conto, ma considerare gli psicologi storici come alleati esperti in questo momento è la sola vera ragione per cui tenerli.
Dopotutto, forse la sfida più grande per chiunque, non è solo vedere soddisfatte le proprie aspettative ma veder crescere veramente l'Istituzione a cui si appartiene. Mi auguro che questa è anche la Sua aspirazione.
Concludo dicendo che non so se sarà ascoltata la voce della scrivente ma a titolo personale e come professionista del settore che da oltre 30 anni sta continuando a dare il proprio contributo e le dinamiche e le problematiche del carcere le conosce bene, credo che al Ministro di uno stato civile e democratico quanto pensa è doveroso far sapere. Grata per l'attenzione e con osservanza.
Roma, 20 giugno 2017
Link: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=9/04368/044&ramo=CAMERA&leg=17
NOTA STAMPA – RIABILITAZIONE NELLE CARCERI. LA DEPUTATA TIZIANA CIPRINI (M5S): “IL NUOVO CONTRATTO DI CONVENZIONE STABILITO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA ESCLUDE DALLE FUNZIONI CENTINAIA DI CRIMINOLOGI E PSICOLOGI PENITENZIARI QUALIFICATI CHE NON VEDRANNO RINNOVARSI L’INCARICO”
Roma, 20 giugno 2017 "Dare una seconda possibilità, rieducare e reintegrare chi, in passato, ha commesso un reato e ne sta scontando la pena. Cercando, però, di ridurre al minimo la possibilità di una ricaduta criminale. Questo l’obiettivo della figura dell’esperto psicologo e criminologo, che rappresenta un tassello fondamentale nel trattamento del detenuto: partecipa alle attività di osservazione comportamentale per l’ammissione alle misure alternative alla detenzione, nonché alle procedure di valutazione psicologica dei nuovi ingressi”. Ad affermarlo è la deputata 5Stelle in commissione Lavoro, Tiziana Ciprini, che ha presentato un ordine del giorno per chiedere che vengano garantite tutele e continuità lavorativa a centinaia di esperti psicologi e criminologi qualificati e con esperienza decennale nel settore, e per impedirne l’esclusione dalle nuove selezioni per effetto della Circolare del ministero della Giustizia che non ne riconosce il lavoro svolto e li relega in una condizione di precarietà, incompatibile con il ruolo fondamentale che essi svolgono nel percorso di riabilitazione dei detenuti. "Queste figure – spiega Ciprini – rappresentano una risorsa importantissima nel recupero dei carcerati. Tuttavia con una circolare dell’11 giugno 2013, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha definito il nuovo contratto di convenzione tra gli istituti penitenziari e gli esperti in psicologia e criminologia clinica, prevedendo un incarico non rinnovabile per più di quattro anni dalla data della sua sottoscrizione, senza riconoscerne l’esperienza e la formazione maturata negli anni pregressi. L’ordine del giorno a mia prima firma è stato respinto, mentre un’interrogazione e una risoluzione in commissione Giustizia sono ancora in attesa di risposte: è necessario che il Governo prenda provvedimenti per riconoscere il lavoro svolto negli istituti penitenziari da questa categoria di professionisti e per sospendere la circolare, assicurandone così tutele e continuità lavorativa, anche in funzione della realizzazione degli obiettivi previsti dall'articolo 27 della Costituzione in tema di rieducazione del detenuto e dalla normativa europea. Il rischio – conclude Ciprini – è che, altrimenti, si escludano dalla preziosa attività numerosissimi esperti qualificati, frammentando e depotenziando di conseguenza anche l’intervento di rieducazione dei condannati”.
Vicenza, 5 aprile 2017
Vicenza, 15 febbraio 2017
Torino, 31 gennaio 2017
Nel corso della seduta di martedì 31 gennaio 2017, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a larghissima maggioranza l’Ordine del giorno recante “Presa in carico da parte del Servizio Sanitario Nazionale delle attività di psicologia penitenziaria e sviluppo della psicologia penitenziaria in Piemonte”.
CONVEGNI:
Roma, 10 aprile 2017
Auguri di Buone Feste!
"Il nostro cuore non è fatto di pietra. La pietra a un certo punto può andare in frantumi, sbriciolarsi, perdere ogni forma. Ma il cuore non può andare in frantumi. E questa cosa senza forma che ci portiamo dentro, buona o cattiva che sia, possiamo trasmetterla gli uni agli altri senza limiti".
(H. Murakami, Tutti i figli di Dio danzano)
IL DAP HA INDIVIDUATO LE RISORSE DESTINATE AGLI ESPERTI
Come consuetudine il DAP ha individuato il budget per il 2017 destinato agli esperti ex art. 80: la previsione è di 2.051.406 euro lievemente superiore al budget del 2016.
Segreteria organizzativa: sippveneto@libero.it
14 luglio 2016 - Rassegna stampa
REDATTORE SOCIALE: Carcere, protestano gli psicologi: "Poche ore e lavoro a rotazione"
9 luglio 2016 - RAssegna stampa
RISTRETTI ORIZZONTI: Consiglio di stato: psicologi e criminologi penitenziari a "rotazione"
4 luglio 2016 Sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato: gli esperti devo essere a "rotazione"! Dopo quasi 3 mesi (udienza del 7 aprile 2016) il Consiglio di Stato ha accolto totalmente le motivazioni del ricorso del Ministero della Giustizia che si era appellato alla Senterza del TAR Lazio che aveva annullato la famosa Circolare del DAP. Una ulteriore delusione che genera ancora una volta stupore quando si sottolinea l'importanza della "“rotazione” nel conferimento degli incarichi conferiti dalla P.A." e che il contratto a termine "sia uno strumento di migliore perseguimento dell’interesse pubblico mediante il “ricambio” dei professionisti. Quando la realtà supera la fantasia: solo psicologi e criminologi sono a tempo, a rotazione e a ricambio! |
Situazione provvisoria nei singoli PRAP delle selezioni e delle convenzioni (aggiornamento in corso).
PRAP | SELEZIONI | CONVENZIONI | |
Abruzzo e Molise | realizzate | proroga | |
Basilicata |
realizzate |
proroga | |
Calabria |
previste |
proroga | |
Campania |
realizzate (Napoli e Salerno) | affidati nuovi incarichi | |
Emilia-Romagna | previsione 2018 |
rinnovo solo con incompatibilità con incarichi Asl |
|
Lazio |
proroga |
||
Liguria |
realizzate |
affidati nuovi incarichi | |
Lombardia | proroga | ||
Marche |
realizzate nel 2014 |
affidati nuovi incarichi | |
Piemonte /Valle Aosta |
|
||
Puglia |
bando scaduto | proroga | |
Sardegna | realizzate | affidati nuovi incarichi | |
Sicilia | bando scaduto | proroga | |
Toscana | realizzate | affidati nuovi incarichi | |
Veneto/Friuli/Trentino |
realizzate aprile 2017 |
rinnovo convenzioni |
|
Umbria | realizzate | affidati nuovi incarichi |
18 marzo 2014: si è tenuta la manifestazione promossa da Società Italiana Psicologia penitenziaria, Coordinamento Criminologi Clinici Penitenziario con il supporto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Hanno aderito l’AUPI nazionale e quello dell’Emilia Romagna, gli Ordini regionali di Puglia, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Abruzzo, Sicilia, Molise, Basilicata; l’Unione delle Camere Penali Italiane, la Conferenza Nazionale del Volontariato in carcere, il Forum salute in carcere, l’Associazione il Detenuto Ignoto, la CGIL FP Sicilia e il Garante dei detenuti della Marche.
Erano presenti colleghi rappresentanti di molte regioni. Hanno portato la loro solidarietà Mario Sellini segretario dell’AUPI nazionale, Stefano Anastasia già presidente di Antigone.
E' stato lanciato un appello al Ministro della giustizia e siamo stati ricevuti dal Vice Ministro della giustizia Enrico Costa. Il Vice Ministro, pur in tempi ridotti, si è manifestato disponibile e documentato sulla nostra situazione: ha assunto l’impegno di fare una verifica a breve sulle possibilità da noi prospettate. Abbiamo lasciato un breve “memo” dove abbiamo chiesto la “moratoria” della circolare e l’apertura di un confronto per trovare una adeguata soluzione.
ANSA, 16 marzo 2014 - Psicologi penitenziari; ci stanno espellendo dalle carceri, martedì manifestazione (link)
Nella relazione della Corte dei Conti (depositata il 05.08.2013) sull'assistenza e la rieducazione dei detenuti si evidenziano molte complessità e, per quanto ci riguarda, emerge che il DAP non conosce il numero degli "esperti" e alcuni PRAP forniscono dati incompleti.
Invitiamo tutti gli psicologi penitenziari a compilare una scheda (clicca qui) per avere una nostra banca dati e poter comunicare con tutti.
Si tratta di una "esercitazione estiva" per avere un quadro aggiornato sulla posizione di tutti gli psicologici penitenziari. Per partecipare al sondaggio cliccare qui |
13 luglio 2016 - mail Sipp: Un 'insolito destino" non poteva che contemplare una "insolita sentenza'"
E' stata inviata una mail dal titolo: "Psicologi e criminologi penitenziari: un 'insolito destino' non poteva che contemplare una 'insolita sentenza' " a:
- 57 deputati e senatori che dal 2013 hanno firnato o co-firmato interrogazioni per trovare una soluzione alla nostra vicenda;
- firmatari dell'appello del 2013 tra i quale magistrati, professori universitari, associazioni, garanti, ordini psicologi, ecc.;
- Presidente CNOP.
Con tale iniziativa, oltre a informare chi si è interessato alla questione, si vuole chiedere un ulteriore impegno.